…Mettiamo di invitare a cena un nostro amico e stappiamo un buon “Rosso di Montalcino” per l’occasione. Il nostro amico che è un buon intenditore, gradisce il vino e chiede dove lo abbiamo acquistato. Noi confidiamo di aver acquistato un po’ di bottiglie in un Supermercato vicino casa, con lo sconto del 50%. Il nostro amico va a casa soddisfatto del buon vino, della cena e della compagnia. Il giorno successivo si reca al supermercato indicato e comprare 6 bottiglie da tenere per le grandi occasioni. Intanto si sparge la voce tra i colleghi di lavoro, parenti e amici e conoscenti, finchè il supermercato viene letteralmente svuotato del prezioso vino. Senza volerlo abbiamo fatto pubblicità al produttore del vino e al nostro Supermercato, soddisfatti del prodotto e delle condizioni economiche abbiamo fatto il “Passaparola”. Abbiamo inoltre avuto l’opportunità di gustare questo buon vino, guadagnando in questo caso solo la stima delle persone a cui abbiamo comunicato l’opportunità… e queste persone hanno fatto altrettanto!…MA SE POTESSIMO ANCHE GUADAGNARCI da questo sistema?…Allora in questo caso facciamo Network Marketing: consumare un ottimo prodotto acquistandolo dal produttore che sappiamo essere affidabile. Avere un rapporto Qualità/Prezzo vantaggiosi, infatti il nostro prodotto nel ciclo tradizionale di vendita, costerebbe almeno il doppio, perchè oltre al produttore dovrebbe guadagnarci il Grossista, il Dettagliante e le agenzie di Pubblicità. Potresti guadagnare tu con i tuoi amici, colleghi e conoscenti una provvigione che vi riconoscerebbe il produttore. Con il tempo e con il lavoro quotidiamo questa rete si amplia a macchia d’olio avendo anche la possibilità di guadagnare una parte di provvigione dagli amici degli amici , degli amici…ecc.! Si crea una rete di collaboratori che lavora per un’unica Azienda, LA TUA, ma ogni collaboratore può guadagnare come e più di te, perchè il sistema, mi dispiace per chi si aspettava guadagni facile, è meritocratico. Per cui guadagna chi lavora, non chi sta in cima alla rete. Ma vi immaginate a lavorare bene e gestire intelligentemente la rete a quali profitti andate incontro?…Il N.M. sarà il lavoro del futuro che verrà utilizzato per la fornitura di Servizi e diffusione dei prodotti. Adeguarsi e attrezzarsi fa la differenza!
Lean manufacturing o Buon senso?
Spesso i Datori di Lavoro, volendo rimanere al passo coi tempi, estrapolano dai "Modelli di Gestione", parziali linee guida, credendo di fare il bene dell'azienda e dei propri dipendenti. Vediamo ad esempio il "Lean Manufacturing"(o Toyota Production System)
è un modello all'avanguardia e sicuramente funzionante se si applica
correttamente, ossia se si applicano tutti i suoi principi. E'
deleterio invece se si adottano parzialmente, o solo i cosidetti
"principi" (definire il valore dal
punto di vista del cliente; cosa il cliente è veramente disposto a
pagare; identificare il flusso di valore; identificare l'insieme di
azioni che portano a realizzare il prodotto o il servizio!...ecc.)
Sacrosanti pricipi, ma è come fare la paternale ai propri
collaboratori... "Fate bene il vostro Lavoro". In linea di massima
tutti dovremmo conoscere questi principi, ma applicarle alla propria
realtà lavorativa non è una teoria, ed ecco quindi che entrano in gioco
le "Tecniche Lean", che riporto integralmente: 1)Priorità
di presenza nelle aree delle postazioni; 2)Disposizione e ordine di ciò
che è ritenuto necessario; 3)Pulizia del posto di lavoro; 4)Utilizzo di
procedure operative standard; 5)Tensione
al continuo miglioramento, alimentata anche attraverso messaggi
positivi (spirito di appartenenza, ownership della postazione, premi
per performance). Senza mettere in secondo piano le altre
Tecniche, sulla "Tecnica" 5) vorrei soffermarmi per fare delle
considerazioni. La maggiorparte delle volte questa tecnica è disattesa
dai principali interessati alla loro applicazione:..Il Datore di Lavoro e di riflesso i Dirigenti!...Se ci pensiamo bene, i "messaggi positivi" sono la base per una collaborazione profiqua tra Preposto e Sottoposto!... certo non devono esserci fraintendimenti, il "Preposto" deve avere un ruolo Autorevole,
deve avere la solidità di una roccia e quando impartisce ordini li deve
fare con cognizione di causa, ma, se l'Autorevolezza ci deve essere
sempre, non è sempre positivo rapportarsi con toni "Autoritari", pena che il sottoposto non sentirà suo il lavoro che sta svolgendo e lo stesso ambiente di lavoro (spirito di appartenenza) di conseguenza non avrà la "padronanza della postazione". C'è oltrettutto un pericolo da non sottovalutare, lo "Stress"!...premesso che (come insegnano le linee Guida dello "Stresso lavoro correlato"), "Esiste
uno stress, a dosi accettabili, che ha effetti positivi sul nostro
organismo, consentendoci di reagire in modo efficace ed efficiente agli
stimoli esterni e di innescare un’adeguata soglia di attenzione verso
le esigenze dell’ambiente", le stesse linee citano: "...un’esposizione
prolungata a fattori stressogeni invece, può essere fonte di rischio
per la salute dell’individuo, sia di tipo psicologico che fisico,
riducendo l’efficienza sul lavoro".
Vorrei concludere con una citazione del Dott. Andrea Cirincione, Psicologo del Lavoro "...un
sintomo psicologico di strain può essere la modalità nevrotica con cui
la persona gestisce le problematiche lavorative -un sintomo
psicosociale di strain può essere la scarsa collaborazione tra colleghi
di ufficio. Va da sé che potrebbe essere l'organizzazione a essere
nevrotica, e in questo caso è bene dirlo entra in gioco la
responsabilità..." e dico la responsabilità del Datore di
lavoro e dei Dirigenti che hanno a cuore il proprio equilibrio
psicofisico e quello dei propri sottoposti, unico capitale che
può fruttare più delle proprie aspettative.
Da appunti personali Sicurezza Antonio Villirillo
Nonostante le evidenze
Questo video divertente ci fa vedere quanto noi ci lasciamo influenzare dal pregiudizio delle persone che abbiamo attorno, comprese le persone più care. Partiamo con un sogno, con un intuizione che potrebbe cambiare la nostra vita, un attimo dopo il nostro sogno è fatto a pezzi. Tutti ci danno dei consigli, ci mettono in guarda dai pericoli, anche i Social fanno la loro parte, che si cimentano tra bufale e mezze verità. Il confronto può essere un metoto efficace per verificare se quello che abbiamo intuito è buono, ma in ultima istanza siamo noi che dobbiamo prendere una decisione, perchè l’altro non può vedere quello che noi abbiamo intuito… è giusto mettere al vaglio il giudizio dell’altro, ma non deve prevaricare il miei “Sogni”, perchè essi sono il fondamento per costruire. Senza “Sogni”, Progetti, non ci sarebbero stati Grandi uomini, ma solo uomini che si adattano a far parte di un sistema che detta loro compiti prestabiliti e definisce perfino gli interessi da avere. A volte accettiamo passivamente il giudizio dell’altro perchè ci fa comodo, perchè questo ci fa rimanere nella nostra zona di confort e ci preserva dal rischio di un insuccesso, ma con gli anni potremmo ritrovarci insoddisfatti di come gli eventi della vita ci abbiano portati a una esistenza mediocre. Se non mettiamo in moto la nostra autodeterminazione, ci convinciamo (anche se le evidenze sono tali da non lasciare dubbi) che le nostre intuizioni sono delle stupidaggini e veniamo in questo modo mangiati, come il nostro amico “Gnu”, dall’idea dell’altro. Come diceva un noto cantautore cattolico, mille volte meglio il rischio di sbagliare, attraversare il vortice pur di arrivare al mare, che fermarsi sull’argine alle sponde della vita(Claudio Chieffo). Ma attenzione, se avete verificato a fondo e avete visto il “coccodrillo” è stupido rischiare!
Non moriamo neanche se ci ammazzano
Perché di questi tempi, che si perde il lavoro con molta facilità, che abbiamo i terroristi in casa nostra, dovremmo divertirci, essere felici, costruire cose nuove?…Perché il Cuore dell’uomo desidera il bene! Non permettiamo a nessuno di strappare il bene che risiede nel nostro Cuore, non permettiamo che ci intristiscano, o che deridano le nostre intuizioni, il nostro credo. Domenica 28 maggio, in un castello da favola (vedi a lato alcune foto), un gruppo 150 Persone,, giovani e adulti, si è radunato a Cernusco Lombardone, per un Formazione Outdoor per costruire un lavoro tutto nuovo: il “Network Marketing“, insieme al sogno di migliorare la propria condizione economica. E’ gente che non si è arresa di fronte alla perdita del lavoro “fisso”o la semplice riduzione del potere di acquisto, ma con in testa una intuizione grande, è andata oltre i pregiudizi dei propri amici e familiari e come ci insegna l’amministratore delegato, “ha fatto della propria vita un’opera d’arte”. Noi stiamo combattendo il terrorismo, perché viviamo di speranza e portiamo speranza a chi ci incontra. Come diceva “G. Guareschi”:
Non moriamo neanche se ci ammazzano